I ricordi positivi e negativi per gli odori, il gusto e le esperienze sono separati. Questa la conclusione del team di ricercatori coordinato da Joshua Kim del RIKEN-MIT Center for Neural Circuit Genetics. Secondo lo studio i ricordi positivi e negativi sarebbero conservati in zone diverse dell’amigdala (struttura cerebrale coinvolta nell’immagazzinamento e nella codifica della traccia emotiva) e registrati da neuroni geneticamente diversi. Dopo un’attenta analisi – condotta al momento solo sul topo – i ricercatori hanno infatti individuato due distinti marcatori genetici: Ppp1r1b nei neuroni che codificano solo ricordi piacevoli e Rpso2 in quelli che codificano ricordi negativi.
Sembra inoltre che i neuroni positivi e negativi del topo, oltre ad essere localizzati in porzioni diverse dell’amigdala, differiscono per dimensioni, forma e modalità di attivazione: i neuroni positivi si attiverebbero quando i topi vengono esposti a odori piacevoli e ricompense, mentre i neuroni negativi quando percepiscono dolore o odori spiacevoli. Inoltre sembra che l’attivazione di una particolare popolazione di neuroni possa guidare il comportamento del topo agendo sulla modalità di apprendimento.
Si è anche notato che i gruppi di neuroni esercitano un’azione antagonista reciproca: l’attività di uno è inibita dall’attività dell’altro; quando i ricercatori hanno provato a stimolare i neuroni che codificano eventi piacevoli, l’attività di questi ultimi fermava l’attività dei neuroni deputati ai ricordi negativi e viceversa.
Se questo fosse vero anche per l’uomo cosa potrebbe indicare? Forse che il cervello cerca di mantenere un costante equilibrio tra le popolazioni neuronali per preservare lo stato di salute. Ansia e depressione potrebbero essere interpretate come il risultato di uno squilibrio tra i due gruppi di neuroni? Restiamo in attesa di risposte da parte della scienza.
Leggi l’articolo originale.