Articolo a cura di Rosa Piscitelli
Alla guida di un auto ci sono situazioni che viviamo con il pilota automatico, senza rendercene veramente conto. Alcune le consideriamo abitudini o altre ancora come sciocchezze. Immaginate:
Siamo in macchina e all’improvviso sobbalziamo perché ci ritroviamo in una strada diversa da quella dove avremmo dovuto recarci. A cosa stavamo pensando? Oppure, quante volte si distoglie lo sguardo dalla strada per cambiare stazione radio, impostare il percorso di viaggio o rispondere ad un sms, ad una telefonata che potrebbe anche aspettare?
Chiudete un attimo gli occhi, visualizzate di essere in macchina, di andare a 50km/h e ricevere un sms. Decidete di rispondere e ci mettete cinque secondi. Quanti metri pensate di aver percorso senza guardare in avanti? 30? Siete stati completamente ciechi!
Indice
Dov’è il problema?
I problemi cominciano quando con il pilota automatico facciamo delle cose di cui possiamo pentirci, come metterci in macchina e adottare una guida aggressiva o con troppe disattenzioni.
La chiave per ridurre le distrazioni, i rischi e il loro impatto è imparare a considerare la propria guida come una competenza che ha bisogno di essere in continua valutazione e miglioramento.
L’aiuto che viene dalla meditazione
La pratica della Mindfulness accresce la nostra consapevolezza, la nostra capacità di essere pienamente presenti nelle situazioni che affrontiamo. Vediamo alcuni casi in cui questa tecnica è stata impiegata e alcuni interessanti dati.
Il programma di riduzione dello stress
In tutto il mondo, molte persone hanno completato il programma di riduzione dello stress MBSR-Mindfulness-based stress reduction di Jon Kabat-Zinn. Un percorso di apprendimento di 8 settimane, fondato per il 20% sulla didattica e per l’80% sull’esperienza diretta e la condivisione dei partecipanti che, attraverso la pratica della Mindfulness, si esercitano ad una maggiore capacità a prestare attenzione e alla consapevolezza presente.
L’Istituto Nazionale Inglese per la Salute e l’Eccellenza Clinica (NICE) raccomanda terapie Mindfulness (praticate anche in Italia) ad esempio per la depressione, lo stress, il dolore. Thich Nhat Hanh, poi, suggerisce di coltivare la consapevolezza durante le attività quotidiane più calme (lavarsi o bere il tè); Pema Chödrön invece consiglia di applicarla anche nelle situazioni complesse come la guida.
Migliorare le funzioni cognitive
Il gruppo di ricerca sulle Neuroscienze del Dr. Richard Davidson dell’Università del Wisconsin ritiene che la Mindfulness
- accelera i tempi di reazione
- aumenta i livelli di vigilanza
- aumenta l’attenzione focalizzata sulla strada
- rafforza i circuiti emozionali della calma
- aiuta a mantenere il “sangue freddo”
- diminuisce il livello di collera mentre si guida
Godere il viaggio
“… Ci sono strade che di notte le distingui solo per l’odore dell’asfalto non sei sicuro di esserci mai stato. Ci sono strade luminose strade senza voce ed altre invece senza il tempo non sei sicuro di esserci passato ma sei sicuro che ci stai vivendo” cantano i Tiromancino. Dalla ricerca di Michelle McDonald si evince, ancora, che grazie alla Mindfulness la nostra guida risulta più piacevole e coinvolgente. Invece di vagare con la nostra mente, ci teniamo radicati sui dettagli che di solito non apprezziamo. Si spegne la radio e si entra in sintonia con l’esperienza diretta, con le sensazioni di presa del volante e lo spettacolo del panorama che ci circonda, percepire i movimenti del corpo sul sedile, le sensazioni dei piedi sui pedali, l’aria che sfiora il volto, ai suoni e così via. Infatti , l’esercizio di pratica informale propone di scegliere un attività quotidiana che eseguiamo in modo automatico e forse pensando anche ad altro, proporsi di svolgerla con consapevolezza portando tutta l’attenzione su quello che si fa, le sensazioni che si provano e ai movimenti che si svolgono momento dopo momento. E quando la mente divaga, notare dove sta ma riportala sull’attività che si sta svolgendo.
Non si tratta di controllare i propri pensieri o di rimuginare sul passato. Piuttosto, di essere consapevoli di ciò che accade mentre guidiamo. La caratteristica della mindfulness è infatti la vigile consapevolezza del momento presente. Siamo nel qui ed ora, non ci lasciamo andare in ragionamenti, giudizi o tentativi di spiegazione.
Concludendo
In sostanza l’idea è di guidare nel modo più attento possibile, notando l’ambiente circostante in modo che siamo in grado di portare l’attenzione a qualsiasi rischio potenziale e aumentare il livello di concentrazione. Due aspetti che caratterizzano un conducente attento ed esperto: è ricettivo e si mette nelle migliori condizioni per far fronte ad eventi inaspettati, improvvisi, sfavorevoli.
Quando guidiamo, tendiamo a pensare all’arrivo e in nome dell’arrivo sacrifichiamo il viaggio – Thich Nhat Hanh
Alla prossima puntata…
Sull’autrice
Rosa Piscitelli, Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale. Esercita? Si, ma fuori dalla stanza. A scuola e con l’Associazione Patatrac di Aversa si abbraccia l’Europa con ErasmusPlus.