HomePersonaCervelloMarjuana & impegno cognitivo: quale rapporto?

Una nuova ricerca condotta presso l’University of British Columbia in Canada suggerisce che l’uso di marijuana potrebbe indurre “pigrizia cognitiva”, almeno nei ratti. Lo studio, pubblicato sul Journal of Psychiatry and Neuroscience, dimostra che il tetraidrocannabinolo (THC), principale ingrediente psicoattivo della marijuana, rende i ratti meno propensi ad impegnarsi in un compito cognitivamente complesso. I ricercatori, dopo aver addestrato 29 ratti maschi a completare un esperimento comportamentale in cui gli animali dovevano decidere se portare a termine un compito cognitivo facile o difficile per ricevere una ricompensa, hanno indagato la propensione del ratto ad impegnarsi nelle prove cognitive. In condizioni normali i ratti hanno scelto di svolgere il compito più difficile, ottenendo così una ricompensa maggiore; dopo aver assunto il THC, i ratti hanno invece optato per il compito più semplice.
Mason Silveira, autore principale dello studio: “La cosa interessante è che la capacità dei ratti di mettersi alla prova affrontando il compito difficile è stata influenzata dal THC; avrebbero potuto eseguire ancora il compito difficile”.

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