Sono circa settanta i terremoti che si verificano in tutto il mondo ogni anno, ma solo alcuni di essi provocano danni ingenti, distruzione, feriti e morti. Nel nostro Paese purtroppo non mancano i danni alle comunità sia in termini di strutture, sia in termini più umani e psicologici. Le crepe nelle case e negli edifici, infatti, hanno diverse somiglianze con quelle create nelle persone.
Ma qual è l’impatto di questi eventi drammatici sui bambini e sulle famiglie?
Dal momento che i terremoti sono inaspettati e possono essere devastanti, viverne uno è sicuramente un’esperienza spaventosa, quando non terrificante. Le persone hanno paura per la loro vita ed incolumità, alcuni possono perdere di vista i propri cari e rimanere delle ore prima di sapere se questi stiano bene. Possono vedere la loro casa distrutta, o sperimentare l’orrore di vedere i vicini o altre persone gravemente feriti o addirittura cadaveri.
I terremoti sono particolarmente difficili da vivere ed affrontare sia fisicamente che emotivamente, e una preoccupazione maggiore si somma quando è presente una disabilità o una difficoltà a muoversi e a scappare.
I ricordi relativi ai secondi della scossa e agli istanti immediatamente successivi continuano a ritornare nella mente dei sopravvissuti, spesso accompagnati da sentimenti che fanno sentire loro, anche a distanza di anni, il terrore. Questi ricordi traumatici possono riguardare immagini angoscianti, pensieri e reazioni emotive / fisiche. Spesso il vissuto non si esaurisce e non si affievolisce col passare del tempo: scosse di assestamento, crepe nel muro, rumori, odori, così come scene alla TV: in chi ha vissuto un terremoto, questi elementi possono fungere da reminder dell’esperienza traumatica.
In più, le situazioni e condizioni di vita successive (cambiamenti e difficoltà con cibo, acqua, elettricità, trasporti, scuola, lavoro) possono rendere la vita molto difficile per settimane o addirittura mesi. Gli sforzi compiuti per fare fronte a queste avversità possono impoverire in modo significativo le risorse mentali ed emotive di una persona e, a sua volta, interferire con la capacità di recupero.
Studi condotti dopo i terremoti su popolazioni di bambini e adulti di tutto il mondo hanno scoperto che:
- Le persone che hanno subito perdite materiali e umane più ingenti hanno le reazioni di stress post-traumatico e dolore più gravi e persistenti
- In seguito all’evento, possono aumentare i sintomi associati all’ansia da separazione in bambini e in adolescenti
- Dopo importanti terremoti, alle reazioni da stress post-traumatico e ai disagi causati dalla perdita della propria abitazione – o più in generale alle nuove condizioni di vita – può associarsi la depressione
- Altri problemi possono riguardare: discordia coniugale; abuso di sostanze; comportamento delinquenziale, aggressivo o ritirato; accresciute preoccupazioni per la salute fisica, sintomi somatici come mal di testa, mal di stomaco, tachicardia, senso di oppressione al petto; problemi di appetito e problemi digestivi
- Bambini e adolescenti possono avere difficoltà nel sentirsi sicuri, possono perdere la fiducia nella capacità degli adulti di proteggerli
- Altre reazioni possono riguardare: paura che il terremoto si ripresenti, paura di perdere persone care, preoccupazione intensa per i propri beni; disturbi del sonno; perdita di fiducia nella scienza e nei soccorsi
Cosa fare, allora? Seguire le indicazioni fornite sul luogo e affidarsi a operatori specializzati nei servizi di salute mentale in casi di emergenza (psicologi dell’emergenza); possono aiutare i bambini, gli adolescenti e le famiglie a riprendersi dalle conseguenze psicologiche di un terremoto.