Dalla fase embrionale alla nascita e per tutto il ciclo di vita, i geni stabiliscono parametri che orientano la strutturazione del sistema nervoso, ma l’ambiente e le esperienze che questo offre stimolano la plasticità neurale, la formazione ed il rinnovamento di strutture e funzioni nervose. Tra le esperienze possibili, l’attività fisica svolge in questi processi un ruolo fondamentale, come evidenziato da diversi studi e ricerche, fino ad essere considerata “prescrizione medica” dalle linee guida OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità 2016-2020.
Indice
L’attività fisica nel ciclo di vita
L’attività fisica in età evolutiva mostra una correlazione positiva con la maturazione cerebrale e la salute.
I bambini che praticano sport hanno
- maggiore sviluppo e resistenza dei circuiti nervosi
- maggiore irrorazione sanguigna cerebrale
- migliore qualità del sonno
- minore irrequietezza
Una ricerca dell’Università dell’Illinois nel 2010 ha mostrato, tramite immagini di risonanza magnetica, anche una maggiore estensione dell’ippocampo, struttura nervosa fondamentale per la memoria e l’apprendimento.
In tutto l’arco di vita l’attività fisica stimola la neurogenesi, la formazione di nuove cellule cerebrali, ma non solo. Potenzia la crescita di connessioni tra cellule nervose di aree corticali diverse.
E le discipline “dolci”?
Lo Yoga o il pilates, ad esempio, si fondano su movimenti lenti ma precisi accompagnati da una specifica tecnica di respirazione. Secondo Villemure e Buschnell (Centro Medicina Alternativa e Complementare, NIH) favoriscono un costante afflusso di sangue ossigenato e pulito ed un maggiore sviluppo di
- corteccia somatosensoriale, che contiene la mappa mentale del nostro corpo
- corteccia parietale superiore, decisiva in tutto ciò che riguarda la capacità di attenzione e concentrazione
- corteccia visiva
- ippocampo
- corteccia cingolata, parte del cervello che elabora – a livello inconscio – pericoli e problemi
Attività fisica per rimanere giovani
Gli studi sull’invecchiamento dimostrano che le patologie degenerative legate alla perdita di neuroni tipica della tarda maturità possono avere conseguenze minori su un cervello mantenuto in salute. A questo proposito, il National Institute on Aging, agenzia americana di ricerca sull’Alzheimer, ha elaborato un decalogo che nei primi tre punti riporta:
- Iniziare presto un programma di ginnastica dolce che mantenga il corpo in buona efficienza. Questo migliora la circolazione cerebrale e contrasta l’ipertensione.
- Preferire l’attività aerobica per favorire l’irrorazione cerebrale
- Camminare per almeno 30 minuti al giorno, possibilmente con altre persone. Il cervello si alimenta di tutti gli stimoli e tutte le esperienze, sia psicomotorie che sociali.
Tutti i dati più recenti sembrano confermare, ancora una volta, il detto Mens sana in corpore sano.
Articolo a cura di Adriana Cuccaroni
Sull’autrice
Laureata in Psicologia Clinica e di Comunità presso “La Sapienza” di Roma, è interessata ad un approccio focalizzato sulle neuroscienze, sulla relazione mente-corpo e sulla promozione del benessere individuale ed organizzativo. Lavora nel settore della Psicologia dello Sport, è operatore di Training Autogeno, trainer certificato Pilates metodo PPM ® Matwork e Gravidanza e Mindful Running ® – Meditazione in Corsa.
Puoi seguirla sul suo blog.