- Raccolta dei dati anamnestici
- Colloquio con il paziente
- Somministrazione dei test cognitivi
- Colloquio coi familiari
Indice
L’anamnesi
L’anamnesi consiste nel ricostruire la storia clinica del paziente e nell’acquisizione di informazioni rilevanti per inquadrare al meglio il problema del paziente, orientando il tipo e la modalità di esecuzione dell’esame neuropsicologico. In particolare, lo psicologo indagherà i seguenti aspetti:
- il motivo per cui il paziente è giunto alla valutazione (se è stato inviato dal medico per un chiarimento diagnostico, se ci sono dei motivi legali o se il paziente è stato condotto dai familiari che hanno notato dei disturbi);
- in che modo il disturbo si è evoluto. Nel caso di disturbi cognitivi esorditi improvvisamente, si pensa ad un evento acuto, ad esempio ictale, mentre se non si è in grado di definire un momento di esordio preciso e i disturbi peggiorano col tempo, ci si indirizza verso una patologia neurodegenerativa.
- la personalità premorbosa del paziente riferendosi alle attività che svolgeva ma anche al suo carattere prima dell’esordio della patologia, in modo da capire se i deficit hanno modificato in modo rilevante la sua vita, ma anche per avere ulteriori informazioni che possano guidare nell’iter diagnostico. Se ad esempio, il paziente era una persona educata e riservata ed ora si mostra disinibita e inopportuna, si può pensare ad una patologia di tipo frontale;
- la storia medica dei familiari, per capire se c’è una familiarità per alcune patologie;
- l’impatto che i disturbi hanno sulla vita quotidiana del paziente, per capire se hanno inciso sull’autonomia della persona, ad esempio nell’ambito lavorativo o scolastico.
Il colloquio con il paziente
Il colloquio con il paziente consiste in una breve conversazione in cui l’esaminatore avrà modo di fare un’osservazione degli aspetti qualitativi che non emergono dai test formali ma che sono di fondamentale importanza, come ad esempio la consapevolezza della malattia e l’ eloquio (se ha scarsa iniziativa comunicativa, se da risposte pertinenti, se comprende ciò che gli diciamo, se rispetta i turni ecc.).
Il colloquio è essenziale perché permette l’instaurarsi della prima relazione con il paziente e lo predispone alla successiva somministrazione dei test.
La valutazione formale
La restituzione
Infine viene effettuata la restituzione ai familiari e al paziente, in cui si spiegano i risultati emersi e si chiariscono le conseguenze che i disturbi possono avere sulla vita quotidiana, fornendo anche delle previsioni circa l’eventuale peggioramento o miglioramento e, laddove necessario, viene prospettato un intervento di riabilitazione cognitiva.