La demenza a Corpi di Levy, la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson possono presentare dei sintomi simili e non è sempre facile fare una diagnosi corretta, elemento indispensabile per la pianificazione dell’intervento. Sulla rivista Journal of Alzheimer’s Disease, qualche settimana fa, sono stati pubblicati dei nuovi dati che potrebbero aiutare i medici a orientarsi meglio nella diagnosi, in particolare nell’identificazione della demenza da Corpi di Levy. I ricercatori del Wexner Medical Center – Ohio State University – hanno confrontato le manifestazioni sintomatiche di 21 pazienti con diagnosi di demenza da Corpi di Lewy con quelle di altrettanti pazienti affetti da Alzheimer e Parkinson e hanno osservato che solitamente nella demenza da Corpi di Lewy, dopo i 60 anni, la persona presenta uno specifico profilo clinico caratterizzato da:
- difficoltà a recuperare i ricordi
- deficit delle abilità che consentono la corretta interazione dell’individuo con il mondo circostante (capacità di percepire l’ambiente, interagire con esso)
- deficit delle capacità che permettono all’individuo di controllare e pianificare il proprio comportamento (funzioni esecutive)
- deterioramento della postura assiale (tronco/corpo)
- instabilità nell’andatura con rischio di caduta
Rispetto ai pazienti affetti da Alzheimer e Parkinson, i pazienti con demenza da Corpi di Lewy manifestano meno problemi di memoria e disorientamento ma maggiore sonnolenza diurna, più stati confusionali, allucinazioni e episodi di apnea ostruttiva del sonno (pause nella respirazione durante il sonno per via dell’ostruzione delle prime vie respiratorie).
Certamente l’identificazione di un profilo clinico più definito aiuterà nel momento in cui si dovranno prescrivere eventuali farmaci o progettare interventi volti a ridurre l’impatto dei sintomi sulla vita della persona affetta dalla malattia e della sua famiglia.