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I benefici del ping pong nella terapia dell’Alzheimer

racchetta da ping pong

Il ping pong è un’attività che ha dei benefici se integrata in una terapia per l’Alzheimer. Si tratta infatti di un’attività sociale e competitiva che richiede velocità di movimenti, coinvolge l’esercizio fisico, l’attenzione sostenuta, lo sviluppo di abilità visuo-spaziali e la coordinazione manuale

Ritardare l’esordio dell’Alzheimer di 5 anni potrebbe salvare 30000 vite ogni anno. Diventa quindi necessario sviluppare metodi innovativi di prevenzione e cercare nuovi metodi di trattamento, oltre a quelli farmacologici.

Sembra che gli interventi che si focalizzano su un’attività fisica regolare siano di particolare efficacia nel contrastare la patologia. I benefici dell’attività fisica infatti, sono mediati dai cambiamenti nella struttura e nel funzionamento cerebrale: aumenta il volume cerebrale, le funzioni cognitive, migliorano le abilità visuo-spaziali e, di recente, si è visto che aumenta il volume dell’ippocampo, una regione del cervello compromessa nella malattia di Alzheimer ed importante nei processi di memoria.

La Onlus britannica “Bounce Alzheimer’s Therapy Foundation” (BAT) ha così pensato ad uno sport che fosse accessibile alle persone nella fase iniziale della malattia di Alzheimer: il ping pong.

Il ping pong potenzia sia il corpo che la mente, è un’attività sociale, competitiva e richiede velocità di movimenti, coinvolge l’esercizio fisico, l’attenzione sostenuta, lo sviluppo di abilità visuo-spaziali e la coordinazione manuale.

Tuttavia i benefici di tale sport sulle persone con Alzheimer ed i suoi possibili effetti sulla struttura e sul funzionamento cerebrale, non sono mai stati studiati in modo formale, utilizzando metodi di misura oggettivi, come le tecniche basate sulla Risonanza Magnetica.

Per questo la BAT ha lanciato il progetto «Drug Free Alzheimer’s Therapy Programme» e, in collaborazione con il King’s College di Londra, sta conducendo delle ricerche del tutto innovative per indagare cosa accade esattamente nel cervello delle persone con Alzheimer in fase iniziale e capire i potenziali benefici che il gioco del ping pong può avere nel prevenire o contrastare lo sviluppo della malattia.

Inoltre, come parte del progetto, la BAT si sta impegnando a fornire alle strutture che ospitano persone con Alzheimer, le attrezzature appropriate (speciali tavoli da ping pong) e la formazione specifica agli operatori che operano in tali contesti e che supportano le attività terapeutiche.

Junior Walker, responsabile della gestione del tempo libero e dello stile di vita alla Fremantle Trust, commenta così l’adesione all’iniziativa della BAT: “l’introduzione del ping pong al nostro programma di attività è stata accolta in modo positivo sia dai residenti che dagli operatori. È uno sport interattivo che può essere praticato anche da seduti e, sebbene richieda una certa velocità, tutto sta nel partecipare e divertirsi”.

Francesca Pisacreta, psicologa

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Francesca Pisacreta è una psicologa che ha dedicato il suo percorso formativo e professionale allo studio delle Neuroscienze e della Neuropsicologia Clinica. Si occupa della valutazione e riabilitazione dei disturbi cognitivi conseguenti a lesioni cerebrali, demenze o altre patologie neurologiche. Svolge la sua attività nella provincia di Avellino e si rivolge ad adulti, anziani e bambini.