Le abilità cognitive sono quei i processi attraverso i quali un individuo percepisce, registra, mantiene, recupera, manipola, usa ed esprime informazioni. Esse sono coinvolte in qualsiasi compito affrontiamo, dal più semplice al più complesso.
Facciamo un esempio e pensiamo ad una semplice azione quotidiana come “rispondere al telefono”. Questo compito, che appare semplice ed automatico, coinvolge diverse abilità cognitive: la percezione (sentire lo squillo del telefono), attenzione (isolare lo squillo da tutti gli altri suoni presenti), la presa di decisione, detta anche decision making (rispondere o no), le abilità motorie (alzare la cornetta), abilità linguistiche (parlare e capire cosa ci viene detto), le abilità sociali (interpretare il tono di voce e interagire in modo appropriato).
Indice
Quali sono le abilità cognitive
Vediamo brevemente alcune delle abilità cognitive di base.
La percezione
La percezione si riferisce ai modi con cui l’informazione acquisita dall’ambiente attraverso gli organi di senso (la vista, il tatto, l’udito ecc.) è trasformata in esperienza di oggetti, eventi, suoni, gusti, sapori ecc.
La percezione è essenziale per la sopravvivenza e la qualità della vita poiché ci permette di reagire adeguatamente agli stimoli ambientali. Ad esempio, riconoscere il volto di una persona cara o evitare un pericolo imminente dipende dalla nostra capacità percettiva.
Studi nel campo della psicologia cognitiva hanno evidenziato che la percezione è influenzata da fattori attentivi e motivazionali, fattori che migliorano la nostra comprensione di come i processi mentali influenzano l’interpretazione sensoriale.
Il riconoscimento
Il riconoscimento è la capacità di categorizzare un oggetto e associarlo alle conoscenze relative alla sua funzione. Ad esempio, vedere un merlo e riconoscerlo come un uccello, o vedere una penna e sapere che serve per scrivere.
Il riconoscimento è fondamentale per la navigazione e l’interazione efficace con l’ambiente. Esso infatti ci permette di identificare rapidamente oggetti e situazioni e di reagire in modo appropriato.
Tra i meccanismi di riconoscimento ci sono:
- la categorizzazione, che consiste nel classificare un oggetto in una categoria predefinita basandosi su caratteristiche visive o funzionali. Questo processo è importante per la comprensione e l’organizzazione delle informazioni sensoriali
- l’associazione: una volta riconosciuto un oggetto, il cervello associa l’oggetto a una serie di rappresentazioni mentali e conoscenze preesistenti. Questo include non solo la funzione dell’oggetto ma anche le esperienze passate e le emozioni associate
Studi neuroscientifici hanno dimostrato che il riconoscimento degli oggetti coinvolge aree specifiche del cervello, come il lobo temporale, che è cruciale per l’elaborazione visiva e la memoria. Inoltre, la ricerca ha rivelato che le persone con danni in queste aree possono avere difficoltà significative nel riconoscimento degli oggetti, confermando l’importanza di queste strutture cerebrali.
L’attenzione
La funzione attentiva permette alla persona di filtrare ed elaborare le informazioni provenienti dall’ambiente esterno. Questa può essere scomposta in diverse componenti:
- attenzione divisa: capacità di svolgere più compiti contemporaneamente
- attenzione sostenuta (vigilanza): capacità di rimanere focalizzati su una fonte d’informazione per un periodo prolungato
- attenzione selettiva: capacità di selezionare tra diversi stimoli quelli a cui prestare attenzione senza essere distratti da altri
L’attenzione è fondamentale per la gestione delle attività quotidiane e per il funzionamento cognitivo efficace. Ad esempio, la capacità di mantenere l’attenzione sostenuta è fondamentale per attività come la guida, dove è necessario monitorare continuamente l’ambiente per garantire la sicurezza.
Studi recenti hanno dimostrato che l’attenzione può essere allenata e migliorata attraverso pratiche mirate, come la meditazione mindfulness, che è stata collegata a miglioramenti significativi nell’attenzione selettiva e sostenuta. Inoltre, la ricerca neuroscientifica ha rivelato che diverse reti neurali nel cervello sono responsabili dei vari tipi di attenzione, sottolineando la complessità e l’importanza di questa funzione cognitiva.
La memoria
La memoria è la capacità di immagazzinare nuovi ricordi e recuperarli nel tempo. Esistono diversi tipi di memoria:
- memoria a lungo termine (MLT): capacità illimitata, conserva informazioni per lunghi periodi
- memoria dichiarativa: conoscenze esplicite sul mondo (es. sapere che “Roma è la capitale d’Italia”)
- memoria semantica: informazioni generali (es. i leoni vivono in Africa)
- memoria episodica: sono ricordi legati a esperienze personali (es. vedere i leoni allo zoo)
- memoria procedurale: conoscenze non esprimibili a parole (es. andare in bici)
- memoria di lavoro: sistema per il mantenimento temporaneo e la manipolazione attiva delle informazioni (es. fare un calcolo mentale, ricordare un numero telefonico mentre lo si digita)
La memoria è fondamentale per tutte le attività cognitive, dall’apprendimento alla risoluzione di problemi.
Studi recenti hanno esplorato come la memoria procedurale e dichiarativa coinvolgano diverse aree cerebrali, come l’ippocampo per la memoria episodica e i gangli della base per la memoria procedurale. Inoltre, la memoria di lavoro è stata collegata alla corteccia prefrontale, indispensavile per la pianificazione e l’esecuzione di compiti complessi.
Le abilità motorie
Le abilità motorie comprendono la capacità di muovere i muscoli e il corpo e l’abilità di manipolare gli oggetti. Esse si dividono in due categorie principali:
- abilità motorie grossolane, che coinvolgono i grandi gruppi muscolari e includono movimenti come camminare, correre, saltare e mantenere l’equilibrio. Queste abilità sono fondamentali per le attività quotidiane e lo sviluppo fisico generale
- abilità motorie fini, richiedono un controllo più preciso dei piccoli muscoli, specialmente nelle mani e nelle dita. Esempi includono scrivere, disegnare, usare utensili e strumenti. Queste abilità sono essenziali per compiti che richiedono destrezza e coordinazione
Durante l’infanzia, i bambini sviluppano prima le abilità motorie grossolane, seguite dalle abilità motorie fini. Questo sviluppo è influenzato da fattori genetici, ambientali e dall’interazione sociale.
Ricerche nel campo delle neuroscienze hanno dimostrato che l’allenamento motorio può influenzare la plasticità cerebrale, migliorando la funzione motoria e la coordinazione. Studi in psicologia dello sviluppo hanno evidenziato l’importanza del gioco e delle attività fisiche strutturate nello sviluppo delle abilità motorie nei bambini.
Il linguaggio
Il linguaggio è una funzione cognitiva complessa che coinvolge diverse capacità:
- comprensione del linguaggio: la capacità di tradurre i suoni o le scritte in parole e frasi significative. Questo processo include la decodifica dei segnali acustici o visivi e l’associazione di questi segnali con significati specifici. È fondamentale per l’interazione sociale e l’apprendimento
- produzione del linguaggio: l’abilità di generare output verbali o scritti. Questo implica la formulazione di pensieri, l’organizzazione di parole e frasi e l’articolazione o la scrittura per comunicare efficacemente con gli altri
Il linguaggio è essenziale per la comunicazione, l’espressione del pensiero, la trasmissione di conoscenze e la costruzione di relazioni sociali. È la base della cultura e della società e permette la condivisione di idee e emozioni.
Il linguaggio si sviluppa nei primi anni di vita attraverso l’interazione con l’ambiente e le persone. Il processo include l’acquisizione del vocabolario, delle regole grammaticali e delle abilità di comprensione e produzione. Fattori genetici e ambientali influenzano questo sviluppo.
Il linguaggio può essere:
- verbale, include il parlato e lo scritto
- non verbale, comprende gesti, espressioni facciali e altri segnali corporei che accompagnano o sostituiscono le parole
Studi neuroscientifici hanno evidenziato che specifiche aree cerebrali, come l’area di Broca e l’area di Wernicke, sono fondamentali per la produzione e la comprensione del linguaggio. Ricerca recente mostra che il bilinguismo può migliorare la flessibilità cognitiva e la capacità di problem-solving.
Le funzioni esecutive
Le funzioni esecutive sono processi cognitivi superiori che supervisionano, dirigono e controllano le funzioni di base (percezione, controllo motorio, linguaggio, etc) nella guida del comportamento verso uno scopo. Queste comprendono una serie di processi e abilità cruciali:
- pianificazione: capacità di sviluppare un piano d’azione complesso per raggiungere un obiettivo, seguendo tappe precise e ordinate, e monitorarne l’esecuzione
- flessibilità cognitiva: capacità di passare rapidamente da un’attività o compito a un altro e di modificare le strategie di risoluzione in base alle nuove informazioni ricevute dall’ambiente. Ad esempio, cambiare il modo di affrontare un problema lavorativo in base ai feedback ricevuti
- processi decisionali: capacità di prendere decisioni ponderate valutando le diverse opzioni e scegliendo la più appropriata in base al contesto
- regolazione delle emozioni e del comportamento: capacità di modificare e inibire alcuni comportamenti in base al contesto, mantenendo il controllo emotivo, essenziale per adeguarsi a situazioni sociali differenti e reagire in modo appropriato
- motivazione: capacità di auto-motivarsi per raggiungere obiettivi, mantenendo alta la concentrazione e la determinazione anche di fronte a sfide e ostacoli
Le funzioni esecutive sono fondamentali per coordinare tutte le abilità cognitive di base e sono cruciali nelle attività complesse della vita quotidiana, come cucinare, pianificare una giornata di studio o gestire le finanze personali. Sono particolarmente importanti quando ci troviamo di fronte a situazioni nuove o impreviste, che richiedono l’elaborazione di nuove strategie e soluzioni creative.
Studi neuroscientifici hanno dimostrato che le funzioni esecutive coinvolgono diverse aree del cervello, come la corteccia prefrontale, responsabile della pianificazione e del controllo dei comportamenti complessi. La ricerca ha anche evidenziato come queste funzioni possano essere potenziate attraverso l’allenamento cognitivo e la pratica costante di attività che richiedono una pianificazione e un adattamento continuo.
In conclusione, le abilità cognitive possono coinvolgere una specifica area del cervello oppure essere il frutto di una rete di connessioni tra diverse aree cerebrali. Le lesioni o le disfunzioni cerebrali, dovute a patologie, traumi o altre condizioni neurologiche, possono influenzare aree circoscritte o più vaste, compromettendo singole funzioni cognitive specifiche o multiple.
L’importanza delle abilità cognitive risiede nella loro essenziale funzione nel nostro quotidiano. Dalla percezione e memoria alla pianificazione e flessibilità cognitiva, queste abilità sono fondamentali per la nostra interazione con il mondo. Studi recenti dimostrano come l’allenamento e l’intervento terapeutico possano mitigare gli effetti delle disfunzioni cognitive, offrendo speranza a chi è affetto da tali condizioni.
La comprensione approfondita e il supporto continuo sono cruciali per migliorare la qualità della vita e promuovere una salute cognitiva ottimale.
Libri per approfondire le abilità cognitive
Pensieri lenti e veloci di Daniel Kahneman
Questo libro esplora i due sistemi che guidano il nostro pensiero: il Sistema 1, veloce e intuitivo, e il Sistema 2, lento e logico. Kahneman, premio Nobel per l’economia, offre un’analisi approfondita dei processi cognitivi (link affiliato).
Le guarigioni del cervello di Norman Doidge
Un’introduzione alla neuroplasticità, questo libro presenta storie di persone che hanno cambiato il funzionamento del loro cervello attraverso esercizi cognitivi e altre tecniche (link affiliato).
Film e Serie TV sul tema delle abilità cognitive
Limitless (2011)
Un thriller che segue la storia di un uomo che assume una droga sperimentale che amplifica le sue capacità cognitive, esplorando temi di potenziamento cerebrale e intelligenza.
A Beautiful Mind (2001)
Basato sulla vita del matematico John Nash, il film esplora la sua lotta con la schizofrenia e il funzionamento del suo brillante ma tormentato cervello.
Articolo originale (2015) di Francesca Pisacreta, psicologa; rivisto e aggiornato dalla Redazione