HomeBenessereTerapiaGiornata Nazionale Trauma Cranico: convivere con gli esiti del danno cerebrale

Giornata Nazionale Trauma Cranico: convivere con gli esiti del danno cerebrale

profilo di un uomo

Oggi e domani, 25 e  26 novembre 2016, si terrà ad Altavilla Vicentina presso la Villa Valmarana Morosini, la XVIII Giornata Nazionale Trauma Cranico. Ma cosa vuol dire per il paziente e per la sua famiglia vivere con gli esiti di un trauma cranico?

M.T., sopravvissuto a un incidente automobilistico, una volta mi disse:

Sono stanco di sentirmi dire che sono stato fortunato. Da quando ho lasciato l’ospedale tutti intorno a me mi dicono Poteva andarti peggio! Sei stato fortunato. Razionalmente capisco e condivido l’idea di essere stato fortunato, ma emotivamente non mi sento poi così favorito dalla sorte…

La vita dopo un trauma cerebrale, lieve o moderato che sia, è indubbiamente diversa. Oltre a tutti i cambiamenti fisici che accompagnano una lesione cerebrale, un trauma cranico può anche significare perdita di una carriera lavorativa o interruzione degli studi. Subire una lesione cerebrale spesso vuol dire stravolgere tutto ciò che si era programmato per il futuro e modificare la propria vita sociale – cosa che determina anche dei cambiamenti sul modo in cui gli altri ti pensano e ti vedono. La vita dopo una lesione cerebrale di solito comporta sfide, ma questo non significa che debba essere meno appagante e meno preziosa.

Subito dopo un trauma cranico, quando le persone conservano un certo grado di consapevolezza della situazione che stanno vivendo, tendono a concentrarsi sulle capacità perse. Col passare del tempo si inizia a reagire, ma non sempre in maniera costruttiva. Si può cercare di negare l’importanza della lesione, scelta che spesso si rivela frustrante – dal momento che i processi di guarigione del cervello sono molto lunghi, la persona quotidianamente si trova a vivere sfide psicologiche che tante volte incidono sulla salute mentale. Difatti spesso dopo una lesione cerebrale la persona potrebbe presentare depressione, rabbia e ansia, e per questo diventa importante affidarsi a dei professionisti che riconoscano e comprendano le sfaccettature sintomatologiche che accompagnano il vissuto di un traumatizzato cranico. In questo modo la persona potrà – in un certo grado e a seconda della rilevanza della lesione – recuperare le capacità perse e migliorare le modalità con cui affrontare la situazione, accettare e adattarsi alla nuova realtà.

I tempi, il trattamento e il grado di recupero dopo una lesione cerebrale variano da individuo a individuo e dalla gravità del trauma. Il percorso da seguire dopo una lesione cerebrale è complesso sia per chi ne è protagonista, ma anche per tutto l’entourage familiare. Tutti dovranno rivedere e riadattare la propria vita e il proprio ruolo sulla base di questa nuova realtà, e tante volte ci si può trovare impreparati ad affrontare tutto questo, specialmente per i cambiamenti di personalità (“Non è più lo stesso” “Perché si comporta così? Non l’ha mai fatto prima”). L’intervento dello psicologo che guidi i familiari nella comprensione dei cambiamenti emotivi e comportamentali conseguenti alla lesione cerebrale è fondamentale. I familiari si possono trovare tante volte a riorganizzare la propria vita in funzione del loro caro e a vivere un turbinio di emozioni: ansia, senso di colpa, preoccupazione, rabbia, tristezza, depressione e disperazione che necessitano di essere accolte da una figura professionale che supporti e accompagni i familiari in questo percorso di accettazione e transizione.

Le persone dopo una trauma cranico, in particolare se moderato-grave,  potrebbero:

  • Presentare problemi di attenzione che si manifesta con difficoltà di concentrazione, facile distraibilità e difficoltà a ricordare materiale appena appreso
  • Pensare con più lentezza e parlare lentamente
  • Disorientarsi facilmente se viene modificata la loro routine giornaliera o esposti in un ambiente eccessivamente rumoroso e ricco di stimoli
  • Possono perseverare in un’attività e restare ancorati per tanto perché hanno difficoltà a passare ad un altro compito
  • Possono fornire risposte impulsive invece di soffermarsi a riflettere
  • Possono presentare problemi di memoria, linguaggio – comprensione e/o produzione – scritto e verbale
  • Hanno spesso difficoltà ad assolvere i ruoli sociali precedenti al trauma a causa delle difficoltà di pianificazione, coordinare eventi complessi, prendere decisioni

Inoltre, vivere con trauma cranico richiede spesso check-up di routine, visite mediche, percorsi di riabilitazione. Anche quando le persone si sentono come se fossero tornate alla normalità potrebbe essere utile una visita periodica da un neuropsicologo e introdurre nella propria quotidianità degli esercizi cognitivi. La maggior parte delle persone che subisce un lieve trauma  cranico recupera rapidamente, ma per chi deve affrontare gli esiti di un trauma cranico moderato o grave la vita spesso ha bisogno di essere reinventata, reinterpretata e… accettata come qualcosa di diverso.

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