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Alzheimer, come aiutare a farsi aiutare

anziana signora

Sospetto Alzheimer

La persona che riceve una diagnosi del genere in fase iniziale si può trovare a dover spiegare a familiari e amici in cosa consista la malattia, quali siano le sue fasi, quali gli esiti. Questo è di sicuro un gran macigno sulle spalle di chi ha già da convivere con l’angoscia e le difficoltà che l’Alzheimer porta con sé, ma è un ostacolo che va superato con coraggio per poter aiutare i propri cari a comprendere i nuovi comportamenti e le nuove necessità, quindi a metterli nella condizione di poter essere d’aiuto.

Il proprio partner, marito o moglie, è forse la persona alla quale è bene indirizzare le prime attenzioni. Nonostante di solito la diagnosi non colga di sorpresa, il partner, confermati i sospetti che hanno spinto al consulto col medico e col neuropsicologo, potrebbe sperimentare un senso di smarrimento e di solitudine, cadere nello sconforto.

Altri sentimenti condivisi che si possono sperimentare sono vari, di diversa natura ed intensità, associati al proprio personale modo di reagire a notizie e situazioni difficili come questa.

Cosa si può fare per aiutare il proprio partner?

Alcune idee come queste potrebbero essere prese in considerazione…

  • Continuare a svolgere le stesse attività insieme. Può essere necessario adattare qualcosina, ma l’idea è quella di spendere ancora del piacevole tempo insieme
  • Trovare delle cose nuove da fare, perché no?
  • Parlare delle difficoltà che si provano, man mano che queste si manifestano
  • Spiegare con precisione e serenità il tipo di aiuto che si vorrebbe ricevere
  • Discutere di ciò che si riesce a far da soli, senza bisogno delle premure dell’altro

In più: lavora col partner per raccogliere informazioni di cui potresti avere bisogno in futuro. Metti insieme i documenti che potrebbero servirti, tutti in una cartella. Considera le necessità che potresti avere più in là, come un aiuto in casa o fuori. Parla dei cambiamenti che stanno avvenendo nella vostra relazione con uno psicologo. Questi potrebbero riguardare cambiamenti nella sfera sessuale ed emotiva, cambiamenti nel tuo modo di vivere il tuo corpo e l’intimità.

Infine, non avere paura di mostrarti per quel che sei. Resta connesso con gli altri, per mezzo di gruppi o associazioni.

Scritto da

Donatella Ruggeri è l'ideatrice e fondatrice di Hafricah.Net. Da sempre affascinata dal funzionamento del sistema nervoso, dopo aver studiato neuropsicologia e maturato esperienza sul campo, è rientrata nella sua città natale - Messina - dove svolge la libera professione. Tra i suoi interessi vi sono la scrittura creativa, i viaggi e le escursioni naturalistiche.