Ho sempre amato Sherlock Holmes – il suo spirito di osservazione, i suoi insight geniali, la sua straordinaria memoria, i suoi ragionamenti logici – già dai libri e l’ho amato ancor di più, se si può, grazie all’interpretazione di Cumberbatch, l’Holmes dei nostri tempi della serie TV Sherlock.
Di recente ho con sorpresa scoperto l’esistenza di un libro di una collega psicologa che analizza il modo in cui lo storico personaggio di Doyle risolve anche i casi più complicati come fossero “elementari”. Maria Konnikova – lettrice appassionata come me delle avventure di Sherlock Holmes – in Mastermind studia il processo mentale del protagonista utilizzando le più recenti teorie neuroscientifiche. Secondo l’autrice “Watson e Holmes rappresentano due sistemi di pensiero contrapposti, due modi diversi di organizzare la propria «soffitta» mentale e quindi di ragionare”.
Un’interessante disamina dei meccanismi cognitivi innati e delle loro falle e un invito a esercitare e potenziare il nostro spirito di osservazione e le nostre capacità decisionali.
Per chi ama le avventure al fianco di questo personaggio, ecco un nuovo capitolo da leggere che si svolge tutto dentro la sua eccezionale e misteriosa mente.