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A come Alimentazione, A come Alzheimer

anziana che mangia

Alimentarsi in modo sano diminuisce il rischio di soffrire di diabete, ipertensione, disturbi cardiaci ed altre condizioni mediche, questo è un dato praticamente ormai assodato. Non è ancora chiaro, però, quale sia il ruolo del cibo nella prevenzione di una demenza di tipo Alzheimer.

Sam Gandy, direttore associato del Centro di Ricerca sulla Malattia di Alzheimer di New York (Mount Sinai Medical Center) dichiara di non avere ancora sufficienti prove per poter prescrivere dei broccoli, ma che allo stesso tempo vi sono almeno nove alimenti che si ritiene possano aiutare a mantenere il corpo – e quindi il cervello – in salute. Vediamo quali sono:

1. Olio d’oliva: contiene vitamina E, potente antiossidante che protegge i neuroni e le altre cellule nervose. Nella demenza di Alzheimer, in alcune parti del cervello, i neuroni cominciano a morire, evento alla base dell’effetto a cascata che determina il deterioramento cognitivo. L’olio d’oliva avrebbe un importante ruolo proprio a questo livello.

2. Pesce: in particolare parliamo di salmone, tonno, sgombro, e altri pesci ricchi di omega 3 e di acido docosaesaenoico, quest’ultimo fondamentale per il corretto funzionamento dei neuroni. In più: aumentare il consumo di pesce significa indirettamente diminuire il consumo di carne rossa, dunque diminuire il deposito di proteine (?) e grassi sulle pareti delle arterie.

3. Verdure dalla foglia verde come – appunto – broccoli (che forse un giorno potranno essere prescritti dal medico), cavolo e cavolo riccio, spinaci. Anche questi alimenti sono fonte di preziosa vitamina E ed acido folico, il quale sembra avere il potere di ringiovanire la memoria degli anziani (come pubblicato sulla rivista The Lancet nel 2007).

4. Avocado (io ne vado pazza ma sono, ahimè, intollerante): cremoso e gustoso, ricchissimo di vitamina E, C e antiossidanti, pare essere associato a un minor rischio di sviluppare Alzheimer. In più, i grassi mono-insaturi presenti in questo magico frutto contribuiscono ad un sano flusso di sangue, principale requisito per un cervello sano.

5. Semi di girasole e semi di zucca: i primi contengono triptofano (aminoacido che il cervello converte in serotonina, il cosiddetto “neurotrasmettitore del buon umore”) e tiamina, importante vitamina B che aumenta la memoria e le funzioni cognitive; i secondi, grazie a Zinco, vitamina A ed E, Omega 3 e Omega 6, migliorano ancora una volta la memoria ma anche le competenze di pensiero.

6. Arachidi e rispettivo burro, amatissimo dagli americani: nonostante contengano molti grassi (“sani”, in questo caso), tali alimenti possono contribuire al buon funzionamento di cuore e cervello, come dimostrato da diverse ricerche.

7. Vino rosso, in quantità moderate. Sulle nostre tavole non manca quasi mai, e forse possiamo dire per fortuna. Numerosi studi hanno dimostrato che il consumo equilibrato potrebbe essere associato a un minor rischio di sviluppare Alzheimer. In realtà, secondo Maria C. Carrillo, direttrice delle relazioni mediche e scientifiche della Chicago-based Alzheimer’s Association, non sappiamo ancora se è stato il vino rosso in sé o se o piuttosto qualcos’altro a determinare, nelle ricerche effettuate, questo risultato.

8. Bacche e frutti rossi, quindi mirtilli, fragole e more. Sembra che questi alimenti riescano a potenziare i segnali che i neuroni si scambiano. Recenti ricerche presentate al Meeting Nazionale dell’American Chemical Society a Boston hanno rilevato come questi succosi frutti agiscano in modo tale da preservare la naturale tendenza del cervello di “ripulirsi”, tendenza che diminuisce con l’aumentare dell’età.

9. Alimenti integrali: il grano integrale, grazie all’alta percentuale di folati che contiene, è un grande stimolatore del cervello. Pane, cereali, orzo, popcorn, migliorano il flusso sanguigno e la memoria.

Infine,al decimo posto, non un alimento ma un’attività, quella fisica.

10. Non si può mangiare, d’accordo, ma moltissime ricerche suggeriscono come il regolare esercizio fisico sia importante tanto quanto – se non forse di più – quello che mangiamo.

Concludendo, non possiamo ancora affermare che “se si mangiano queste cose e si fa esercizio fisico si scongiura la possibilità di sviluppare malattie come l’Alzheimer, ma non pare vi siano effetti collaterali nell’assumere delle sane abitudini… quindi, perché non provare?

Scritto da

Donatella Ruggeri è l'ideatrice e fondatrice di Hafricah.Net. Da sempre affascinata dal funzionamento del sistema nervoso, dopo aver studiato neuropsicologia e maturato esperienza sul campo, è rientrata nella sua città natale - Messina - dove svolge la libera professione. Tra i suoi interessi vi sono la scrittura creativa, i viaggi e le escursioni naturalistiche.